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GUARIRE DAL CANCRO SI PUO'": INTERVISTA ALLO SCIENZIATO NAPOLETANO CHE DIRIGE LA S. H. R. O. DI PHILADELPHIA.

arlare di questi argomenti fa sempre un certo effetto e ti aspetti che ti si presenti uno scienziato che con aria seria e composta ti accompagna nel mondo della ricerca, e invece ti trovi di fronte a uno scienziato che, soprattutto con grande anima, semplicità e dovizia di particolari, ti illumina “la” strada della speranza. La speranza di guarire dal cancro al seno. La speranza che la ricerca di uomini come il prof. Antonio Giordano, napoletano che negli Stati Uniti è il Direttore della Sbarro Health Research Organization of Philadelfia così come a Siena è ordinario di Anatomia Patologica e Istologia, con la sua equipe si occupano del male oscuro, quello che fa ancora tante vittime. Un napoletano che a 23 anni è volato in America, che a 7 anni ha deciso di fare il ricercatore, e che oggi a 51 anni ha fatto scoperte vitali. Parlando con “la scienza” pensi che c’è un tuo simile che lotta per te, per gli altri, per noi. Il suo libro “La Campania dei veleni” è una cronaca che racconta il colpo inferto alla terra dei fuochi. Ancor prima, il padre di Giordano, il prof. Giovan Giacomo Giordano, già nel 1977 nel suo libro “Libro Bianco”, tracciava una mappa della nocività in Campania. Questo accadeva tantissimi anni fa e abbiamo visto i risultati terribili che si sono registrati in Campania. Oggi con Giordano parliamo di ricerca e di possibilità di guarigione dal cancro al seno.

NapoliStyle: La ricerca fa passi da gigante, ci racconta quella relativa al tumore al seno?

Antonio Giordano: Nell'ultimo decennio innumerevoli sono stati i progressi compiuti dalla ricerca relativamente ai tumori in generale ed in particolare quello alla mammella. Ad esempio si e' scoperto che la  mutazione dei geni  BRCA1 e BRCA2, si associa a una maggiore incidenza del tumore al seno, ma anche del tumore ovarico. Una mutazione di uno o di entrambi i geni permette di attuare una prevenzione anche tra i familiari che potrebbero essere portatore delle medesima alterazione. In tal modo e' possibile attuare particolari programmi di screening intensivo e/o di prevenzione primaria. In proposito fa scuola il caso della nota attrice Angelina Jolie. Comunque, la ricerca potrebbe andare piu' veloce se avessimo a disposizione maggiori fondi indipendenti dalle sponsorizzazioni dell'industria farmaceutica.

NS:Si puo' guarire di cancro? Ci sono ancora tanti tumori in tenera eta'

AG: Sì,si puo' guarire sopratutto quando la malattia viene individuata nella fase iniziale. Per questo e' importante che le donne si sottopongano a controlli periodici e a campagne di screening. Purtroppo, se da un lato le prospettive di vita si allungano dall'altra si abbassa l'eta' delle donne colpite da questa malattia che ha ormai raggiunto dati da epidemia. Nel 2009 uno studio, pubblicato dal mio gruppo di ricerca  sulla rivista specializzata Journal of Experimental and Clinical Cancer Research, ha avuto il merito di "contare" per la prima volta i tumori al seno che si verificano in Italia. Dai dati emergeva che nel solo anno 2005 i nuovi casi di cancro al seno erano stati 47.200 (+ 26,5% rispetto ai dati ufficiali che si fermavano ad una stima di 37.300 nuovi casi). Dal 2000 al 2006 il numero di nuovi tumori al seno si attestavano su valori sempre superiori a 40.000 all'anno, con un trend in aumento: erano 41.608 nel 2000 ed in sei anni si è registrata una crescita del 13,8%..

NS: Per la prevenzione cosa si puo' fare?


AG: La diagnosi precoce e’ l’arma migliore per vincere il cancro, una malattia multifattoriale per la quale nel 95% dei casi non e’ possibile individuare una singola "causa", rimossa la quale, ci si liberi da questa malattia, prevenendola o curandola. E' questo il motivo per il quale, nel corso degli anni, il termine "causa" è stato sostituito da "fattore di rischio", fattore, cioe’, che abbia un ruolo nello sviluppo e nella progressione della malattia neoplastica.I principali fattori di rischio si distinguono in fattori di rischio modificabili (es. comportamento e ambiente) e quelli non modificabili (es. patrimonio genetico, eta’).Gli studi scientifici più recenti indicano che, in quasi tutti i tumori, è possibile individuare un'alterazione del DNA che svolge un ruolo di primo piano nell'insorgenza della malattia, ed in genere fattori ambientali che cooperano con quelli genetici nei fenomeni di inizio e propagazione del cancro.Adottare stili di vita corretti diventa allora un modo per prevenire la malattia e/o il suo sviluppo. Vivere in un ambiente salubre, adottare un’alimentazione sana, ricca di frutta e verdura, di cereali integrali e legumi e al tempo stesso povera di carni rosse e conservate (meglio scegliere il pesce) e di bevande zuccherate protegge dallo sviluppo dei tumori e dall’insorgenza delle recidive.

NS: Le cure antitumorali spesso sono devastanti per l'essere umano, la via di una medicina meno invasiva e' lontana?

AG: Le terapie sempre meno invasive e "cucite sul paziente" sono gia' una quotidiana routine e, in prospettiva, si intensificheranno sempre di piu'.
La ricerca va avanti come va avanti l’impegno di chi vuole una terra migliore e allora invito i miei lettori a sottoscrivere una petizione molto importante che troverete su campaniaterradeiveleni.com, ne vale la pena perchè, come recita il testo della petizione “…Il tempo è gia’ scaduto perché il cancro non aspetta. Il cancro è oggi; incurante delle distinzioni di sesso, di razza, di religione, di classe. Che ci piaccia o no il cancro opera come “na livella”. Allora rompiamo “quel silenzio assordante che si sente in una terra di rifiuti tossici” e riportiamo la vita alla bellezza.

per approfondimenti - http://www.napolistyle.it/notizia/5657/attualita/esclusiva-guarire-...

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