Professional social network di Antonio Giordano

“MONNEZZA DI STATO”: ATTO D'ACCUSA DI A. GIORDANO E P. CHIARELLO

di Pino Aprile

Gran comandamento “Onora il padre”, se il padre se lo merita. In Natura, la maternità è certa, non la paternità: la femmina genera, il maschio insemina. Per questo la psicologia dice che “ogni paternità è, di fatto, un'adozione”, perché non essendovene certezza, bisogna accettarla o negarla (la madre non può negare di essere tale).

Forse per questo, il cristianesimo fissa in san Giuseppe l'incarnazione e la santificazione della paternità: non essendo padre del figlio di sua moglie, scelse di esserlo.
Perché la faccio così lunga sulla paternità? Perché quel comandamento è vero, se il padre è maestro: non altro gli si chiede, come ruolo sociale. Ma non sempre i padri-maestri ricevono l'onore che meritano; per questo, ci vogliono figli all'altezza di quei padri.

E adesso, finalmente, vengo alla ragione di questo mio pippone: Giovan Giacomo e Antonio Giordano; oncologo il primo, oncologo l'altro, suo figlio, uomini di grande scienza e coscienza entrambi. Il professor Giovan Giacomo, 40 anni fa, fece quella che i furbi chiamerebbero una fesseria: capì che si stava avvelenando la terra che poi diventerà tristemente nota come Dei Fuochi; lui era il direttore scientifico dell'oncologico “Pascale” di Napoli: pubblicò in un libro il frutto delle sue ricerche, spiegando che così si sarebbero moltiplicate le morti per cancro. Invece di essere ringraziato ed elogiato, divenne “uno che cerca guai”.

E li ebbe, quando si permise pure di segnalare le irregolarità nelle assunzioni nel suo istituto e tre membri del consiglio di amministrazione furono arrestati. Si mise in moto un meccanismo che stritolò il professor Giordano, naturalmente tutto “a norma”, con una commissione ministeriale presieduta da Umberto Veronesi (uno che dice innocui i termovalorizzatori; chissà perché non temo per la sua carriera...). Giordano fu allontanato dal “Pascale”. Dovranno passare molti anni, prima che si torni a denunciare il pericolo dei rifiuti tossici, nella Terra dei Fuochi.
Giovan Giacomo Giordano continuò le sue ricerche e la sua opera di docente universitario.

Suo figlio Antonio ne seguì le orme, a capo dello Sbarro Institute for cancer research and molecular medicine della Temple university di Filadelphia, negli Stati Uniti (ma insegna anche all'università di Siena). E “Monnezza di Stato”, scritto con Paolo Chiarello, è il suo secondo libro sui veleni della Terra dei Fuochi. Un testo importante sotto molti aspetti, ma uno, secondo me, in particolare: la demolizione, a rigor di logica, dell'argomento che che essendo indimostrabile scientificamente che se uno lì muore di cancro è colpa della discarica, non si possa sostenere una tale accusa.

Riassumo la tesi di Giordano: vero questo, ma non al punto di poter dire che, assodato che quei veleni sono riconosciuti come tali; assodato che l'incidenza delle malattie conseguenti in quell'area sia tanto maggiore, non puoi dire che la signora XY è morta per quello, ma nemmeno che “scientificamente” si possa escludere il nesso; né porre quelle cause, sullo stesso piano di presunti “stili di vita” (di bambini, neonati accaniti fumatori di vecchi toscani?), come blaterava una tale, Beatrice Lorenzin, che andava dicendo in giro di essere la ministra della Salute. La cosa appariva talmente incredibile che, in un Paese di pazzi come questo, rischiava di essere vera. Infatti: è vero!!!

Non voglio fare il riassunto del libro; ma assicuro che vale la pena leggerlo, avercelo in casa, farlo girare, perché senza conoscenza non c'è coscienza (anche questo troverete in quelle pagine).
Se mi è venuto di cominciare con quel comandamento, è perché Antonio Giordano ha dimostrato di meritare di esser figlio di Giovan Giacomo Giordano; e Giovan Giacomo Giordano ha meritato di avere un figlio che continua la sua battaglia civile.
“Monnezza di Stato” è un'arma, in mano agli onesti.