S.H.R.O. Salute Italia

Professional social network di Antonio Giordano

“Monnezza di Stato”: uno scavo nella verità. di Antonio Casaccio Alunno della VG del Liceo “Federico Quercia”

“Monnezza di Stato”: uno scavo nella verità

"Monnezza di Stato: la Terra dei Fuochi nell'Italia dei veleni" è il libro scritto a quattro mani dal giornalista Paolo Chiariello e lo scienziato Antonio Giordano. Nello scritto vengono ripercorsi gli innumerevoli danni portati dallo sversamento illecito di sostanze tossiche nei terreni campani, le possibili soluzioni a questo enorme problema e un excursus che ha portato alla verità sui roghi tossici.
14 gennaio 2017 12:31
di Antonio Casaccio

Alunno della VG del Liceo “Federico Quercia”



Monnezza di Stato

Abbiamo vissuto la Terra dei Fuochi, l'abbiamo odorata e respirata. Molti sono morti con lei. Tanti hanno dato voce ad un vero e proprio crimine che da anni devasta una terra in passato definita "Terra Felix" ed un popolo meravigliosamente rivoluzionario.  Noi campani ne abbiamo sentiti tanti di racconti sulla Terra dei Fuochi, eppure un giornalista ed uno scienziato sono entrati nei meandri di quella che hanno definito la "Monnezza di Stato", dandone una visione tanto interessante quanto aberrante.

È il 7 ottobre 1997, la seduta è dedicata all'audizione di un collaboratore di giustizia: Carmine Schiavone. Non ha fretta di affermare che dal 1988 è in atto uno sversamento illecito di rifiuti tossici da parte del noto clan dei Casalesi. Schiavone faceva parte dell'apparato amministrativo del clan e si occupò personalmente di tutto, ha visto, e non ha tentennato nell'affermare alla Commissione che quegli scavi non solo arrivavano alla falda acquifera, ma bensì la superavano. Tutto questo ha creato un business nella casse dei Casalesi che Schiavone stima d'essere intorno ai 2-3 miliardi dal lontano 1990. Un prezzo altissimo che è costata la completa distruzione di intere zone tra: Casale, Aversa, Villa Literno, Teverola, fino al basso Lazio (Latina). Un'operazione immensa fatta sotto il silenzio/consenso di una classe politica ancor più avvelenata di quelle terre. Sì, perché Schiavone non si è recato da solo armato di una pala, ma ha agito successivamente ad accordi con colossi industriali come l'Italstrade e con il via vai di vari esponenti politici e delle Forze dell'Ordine. Il clan sceglieva i propri sindaci e i propri consiglieri e tramite questi otteneva concessioni e piaceri vari.

    GIUSEPPE NARDUCCI: "Come direzione distrettuale antimafia, per esempio, abbiamo evidenziato l'esistenza di un accordo criminale che abbiamo qualificato come associazione di tipo mafioso a cui hanno concorso a dar vita due clan camorristici, imprenditori campani e di altre regioni d'Italia ed esponenti politici nel settore del trasporto e dello smaltimento dei rifiuti da varie regioni d'Italia presso le discariche ubicate nel napoletano Enel casertano. In conclusione mi sembra che l'indagine abbia evidenziato un "peso politico" delle organizzazioni camorristiche del casertano consolidato nel corso degli anni. I fatti sembrano essere confortati da alcune vicende, anche abbastanza note,che si verificarono in provincia di Caserta in occasione delle ultime elezioni politiche del 1992″.

Queste sono le parole di Giuseppe Narducci nel 1993, in quel tempo era Sostituto procuratore della direzione distrettuale antimafia di Napoli. L'occasione in cui svela questi fatti è un'audizione dei magistrati delle Dda di Napoli e Salerno. Loro stessi hanno certificato e valutato un chiaro peso politico nel tragico dramma dello sversamento dei rifiuti. La parola adatta è collusione, un sistema marcio fino in fondo e ci vuole davvero poco per capirlo. In Presidenza, durante questa audizione, c'era Luciano Violante, coinvolto, ai tempi di Riina, nella famosa Trattativa Stato-Mafia a causa di un suo possibile rapporto col mafioso Vito Ciancimino.

Schiavone continua col suo racconto affermando di aver sotterrato: fusti che contengono tuolene, fanghi industriali (tra i cui quelli provenienti da concerie) e cassette di piombo provenienti dalla Germania colme di fanghi radioattivi.

Ecco la "Monnezza di Stato" denunciata nell'omonimo libro (edito Minerva Edizioni) scritto a quattro mani dal giornalista sky Paolo Chiariello e dallo scienziato Antonio Giordano, Direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine di Philadelphia. Quest'ultimo spiega nel libro gli abominevoli danni che questo "crimine" ha portato nelle terre napoletano/casertane, mettendo alla luce un innalzamento esponenziale del numero dei tumori nelle zone colpite. In questo caso i dati, ben riportati nel libro, fungono da trampolino di lancio verso una possibile risoluzione di quello che si è detto fin'ora un problema insormontabile. Giordano propone come unica via d'uscita la bonifica di quei territori e la prevenzione dei cittadini napoletani, oramai più predisposti allo sviluppo di patologie. Quest'analisi è contornata dall'eccepibile lavoro di cronaca portato a termine dal giornalista Paolo Chiariello, da tempo attivo sul territorio campano e ottimo conoscitore di queste delicate tematiche.


continua su: http://autori.fanpage.it/monnezza-di-stato-uno-scavo-nella-verita/
http://autori.fanpage.it/

http://autori.fanpage.it/monnezza-di-stato-uno-scavo-nella-verita/

Visualizzazioni: 25

Rispondi

 

Rubrica Giordano su Doctor Mag

DOCTOR MAG

 

 

© 2024   Creato da SHRO Media Press.   Tecnologia

Badge  |  Segnala un problema  |  Termini del servizio