Antonio Giordano, i 60 anni dello scienziato che lotta contro cancro e inquinamento

È stato uno dei primi cervelli in fuga, alla fine degli anni Ottanta. Figlio del professore Giovan Giacomo Giordano e Maria Teresa Sgambati, laureatosi alla Federico II, l'oncologo-patologo Antonio Giordano, che compie 60 anni oggi, si trasferì in America giovanissimo. Cresciuto presso la scuola del Premio Nobel James Dewey Watson, biologo molecolare, dal 1992 insegna presso la Temple University di Philadelphia e ha un ruolo apicale nello Sbarro Institute. Fondamentali le ricerche dello scienziato napoletano sul cancro, a cominciare dalla scoperta di trent'anni fa sul gene oncosoppressore RB2/p130, che ha una funzione primaria nel ciclo cellulare controllando la corretta replicazione del Dna e prevenendo essenzialmente l'insorgenza del cancro. E poi la la battaglia sull'inquinamento in Campania, la sua terra, denunciata con forza anche in due libri: dalle vicende dell'Isochimica ad Avellino al dramma della Terra dei fuochi. Seicento le pubblicazioni scientifiche.

Il professore Giordano ha aperto le porte della Temple University a tanti giovani medici arrivati dalla sua città. Ha mantenuto saldo il rapporto con Napoli e con il Napoli, la sua squadra del cuore. Amico del presidente Aurelio de Laurentiis, ha seguito anche professionalmente la squadra azzurra, come consulente dello staff sanitario.

Per approfondimenti

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