Napoli e gli Stati Uniti uniti da un profondo legame. Lo scorso 27 settembre l'Institute of European studies dell'università della California, Berkeley ha ospitato una lezione di un docente dell’università Federico II, il professore Amedeo Arena, sulla corrispondenza tra l’illuminista napoletano Gaetano Filangieri e il costituente statunitense Benjamin Franklin.
l professor Arena, ordinario di diritto dell’Unione europea presso il dipartimento di Giurisprudenza dell’ateneo federiciano, ha commentato: «Le lettere scambiate tra i due filosofi impiegavano mesi per arrivare a destinazione, ma veicolavano ideali senza tempo e i loro allegati hanno fatto la storia. Filangieri inviò a Franklin i sette volumi della propria opera, La Scienza della Legislazione, un trattato incompiuto sulla riforma delle leggi come strumento per "compire l’opera della felicità degli uomini". Franklin inviò a Filangieri una copia delle Tredici costituzioni degli Stati Uniti d’America e della costituzione federale del 1787, come segno di riconoscenza per “la preziosissima opera” del filosofo campano. La corrispondenza Filangieri-Franklin, a mio parere, è stata molto più di uno scambio di lettere: rappresenta infatti l’avvio di un dialogo tra Italia e Stati Uniti intorno ad alcuni valori condivisi, esaminati ne La Scienza della Legislazione e di stringente attualità a distanza di oltre due secoli».
La lezione si è concentrata su tre temi giuridici: la tutela dei “diritti inviolabili dell’umanità e della ragione” attraverso una costituzione rigida, il controllo di costituzionalità delle leggi da parte dei giudici e il perseguimento della pace tra le nazioni attraverso la libertà di commercio. Il professor Arena ha illustrato come tali temi sono stati affrontati da Filangieri ne La scienza della legislazione e ne ha delineato le principali concretizzazioni, in Italia e negli Stati Uniti, nel corso degli ultimi due secoli.
La lezione è stata introdotta da Jeroen Dewulf, direttore dell'institute of European studies dell'università di Berkeley, che ha affermato: «La lezione del prof. Arena sulla corrispondenza tra Filangieri e Franklin ha riscosso un notevole interesse da parte degli studenti di Berkeley, che hanno appreso non solo l’importanza di questo illuminista napoletano e dei suoi legami con uno dei padri fondatori degli Stati Uniti, ma anche il significato dei valori sottesi alla sua opera per la nostra società. Auspichiamo che la visita del prof. Arena possa preludere ad un accordo di collaborazione tra l’università Federico II e l’università di Berkeley».
Tra i saluti iniziali, anche quelli del console generale d'Italia a San Francisco, Sergio Strozzi, il quale ha dichiarato: «Siamo orgogliosi di aver preso parte a questa lezione sulla corrispondenza tra Filangieri e Franklin. Essa ha rivelato l’incredibile modernità del pensiero degli illuministi italiani, i cui ideali di pace e tolleranza risultano più che mai attuali, in un mondo ancora diviso da tensioni e conflitti armati. L’amicizia tra Filangieri e Franklin mette in luce un altro aspetto, secondo me fondamentale: la capacità della diplomazia di aggregare idee innovative tra Paesi e popoli diversi. I contatti tra i due illuministi, infatti, furono propiziati da Luigi Pio, un diplomatico napoletano in servizio a Parigi proprio nel periodo in cui Franklin vi risiedeva in qualità di rappresentante degli Stati Uniti presso la corte di Luigi XVI. Per questi motivi, insieme all’istituto italiano di cultura di San Francisco, organizzeremo una mostra dedicata alla corrispondenza Filangieri-Franklin presso il nuovo Italian innovation and culture hub Innov.it di San Francisco, affinché molte altre persone possano scoprire tale corrispondenza di portata storica».
Anna Maria Di Giorgio, direttrice dell'istituto italiano di cultura di San Francisco, ha annunciato che tale istituto ospiterà una mostra, a cura del prof. Arena, con riproduzioni fotografiche di nove pagine tratte della corrispondenza Filangieri-Franklin, più un pannello introduttivo che illustrerà il contenuto e la valenza attuale di tale corrispondenza: «Sono davvero molto lieta che l’Istituto da me diretto possa contribuire, attraverso la realizzazione di una mostra pannellare, auspicabilmente il primo tassello di un puzzle più ampio, a una maggiore conoscenza delle relazioni tra Franklin e Filangieri e all’ulteriore approfondimento delle relazioni e degli scambi tra Italia e Stati Uniti».
Gli originali delle lettere che saranno esposte a San Francisco si trovano, attualmente, a oltre settemila chilometri di distanza: le lettere scritte da Franklin a Filangieri sono custodite presso il museo civico Filangieri di Napoli, fondato dal nipote di Gaetano Filangieri nel 1882, le lettere scritte da Filangieri a Franklin sono invece conservate in parte presso l’American philosophical society di Filadelfia, fondata dallo stesso Benjamin Franklin nel 1743, e in parte presso la historical society of Pennsylvania, anch’essa con sede a Filadelfia e fondata nel 1824.
Tali enti hanno conferito alla mostra che si terrà a San Francisco il proprio patrocinio morale, condividendone le finalità: David Brigham, direttore della historical society of Pennsylvania, ha dichiarato: «La corrispondenza tra Filangieri e Franklin dimostra l’importanza degli uomini di lettere nella diffusione degli ideali dell’illuminismo, ideali che hanno unito i popoli al di là dei confini nazionali in una ricerca condivisa di governi costituzionali che fossero giusti, equi ed inclusivi. Tali lettere sono un importante esempio di come gli ideali possano trascendere i limiti dei nazionalismi per promuovere la causa condivisa dell’umanità».
Patrick Spero, al vertice della American philosophical society, ha commentato: «Il prof. Arena ha fatto luce su una pagina poco nota, ma molto significativa, delle relazioni internazionali di Benjamin Franklin, illustrandone l’influenza sul suo pensiero e, attraverso di lui, sulla nazione che ha contributo a fondare».
Paolo Jorio, direttore del museo civico Filangieri, ha aggiunto: «L’importanza del carteggio tra Filangieri e Franklin costituisce per noi italiani, in particolare per Napoli, motivo di orgoglio e rinsalda sempre più gli antichi e prolifici rapporti di amicizia tra Italia e gli Stati Uniti».
La mostra ha ricevuto il patrocinio dell’università Federico II, il cui rettore, prof. Matteo Lorito, ha dichiarato: «Nel nostro ateneo, il diritto si insegna e si studia da quasi ottocento anni. Nel 1754 è stata istituita a Napoli la prima cattedra d’economia d’Europa, affidata ad Antonio Genovesi. Le sue teorie, insieme a quelle dei fisiocratici, hanno profondamente influenzato il pensiero di Gaetano Filangieri, sostenitore dell'importanza dell'agricoltura e della libertà del commercio dei suoi prodotti, tema peraltro molto vicino ai miei interessi di ricerca. Sono perciò molto lieto che uno dei nostri più giovani ordinari, il prof. Arena, sia riuscito a proiettare negli Stati Uniti l’eccellenza del pensiero giuridico napoletano e ad evidenziare la profondità dei suoi legami con i costituenti americani. Mi auguro che questa iniziativa possa permetterci di moltiplicare ed ampliare le già proficue collaborazioni con atenei ed imprese statunitensi, nel solco della riuscitissima esperienza della Apple developer academy, che ha sede nel nostro campus a San Giovanni a Teduccio».
La mostra che si terrà a San Francisco ha ricevuto il patrocinio anche di tre comuni campani: Napoli, dove Filangieri intraprese la propria corrispondenza con Franklin, Cava de' Tirreni, dove Filangieri si trasferì per concentrarsi sulla scrittura de La Scienza della Legislazione, e Vico Equense, ove Filangieri visse gli utlimi anni della propria vita ed incontrò diversi intellettuali europei, tra cui Johann Wolfgang von Goethe, presso la propria residenza a Castello Giusso.
Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha dichiarato: «Questa mostra conduce in un viaggio secolare che ripercorre non solo la storia, ma anche l'identità di due nazioni, Italia e Stati Uniti, accomunate dai valori condivisi di libertà e tolleranza. La grande influenza di Gaetano Filangieri su Benjamin Franklin, documentata da un fitto scambio di lettere riprodotte presso l’istituto italiano di cultura di San Francisco, ci consente di affermare con orgoglio che c'è un po' di Napoli nella costituzione americana. Apprezzo molto lo sforzo compiuto dal prof. Amedeo Arena per aver contribuito a diffondere questo patrimonio dal valore storico inestimabile. Come amministrazione siamo in prima linea per provare a metterlo in pratica ogni giorno».
Il sindaco di Vico Equense, Giuseppe Aiello, ha dichiarato: «Eventi come questo rinforzano il concetto di identità. Vico Equense non è soltanto una città meravigliosa, ma anche una culla di eccellenze che fanno di questo territorio uno dei più suggestivi al mondo. L’influenza di una mente eccelsa, come quella di Gaetano Filangieri, sui costituenti americani ci consente di saggiare la pregnanza di tale pensiero. La mostra che lo vede protagonista insieme a Benjamin Franklin servirà a rafforzare il legame tra realtà distanti materialmente, ma unite da valori immortali».
Il sindaco di Cava de Tirreni, Vincenzo Servalli, ha commentato: «Il patrocinio di Cava de’ Tirreni significa una adesione piena all’idea di ricordare e di mettere al centro della riflessione politica e istituzionale la figura straordinaria del Filangieri che ha scritto a Cava de’ Tirreni una parte consistente de La Scienza della Legislazione. Aspetto di poter sviluppare i temi approfonditi in questa mostra anche nella nostra città, in una iniziativa che si potrà tenere eventualmente proprio nella sede del comune di Cava de’ Tirreni. I miei complimenti agli organizzatori».
Tra i promotori della mostra, vi è anche la national Italian American foundation, una delle più importanti organizzazioni della comunità italo-americana, rappresentata dal prof. Antonio Giordano, presidente dello Sbarro Health Research Organization presso la temple universtiy di Filadelfia: «A nome della national Italian American foundation, vorrei ringraziare il prof. Arena per aver evidenziato l’apporto di Filangieri al costituzionalismo statunitense. In qualità di italiano che dirige da anni un centro di ricerca a Filadelfia, posso confermare che figure come Filangieri, Beccaria e Mazzei hanno una forte valenza identitaria per la comunità italo-americana. Sono perciò interamente a favore di iniziative come questa, che mettono in luce il contributo degli italiani allo sviluppo e al progresso degli Stati Uniti».
La mostra ha inoltre ricevuto il patrocinio dell’Accademia Filangieri, associazione che promuove la conoscenza del pensiero del filosofo campano anche attraverso il premio Filangieri per giovani giuristi, attribuito ogni anno alle tesi di laurea in giurisprudenza che meglio proiettano nella contemporaneità il pensiero cosmopolita del filosofo.
Il presidente dell’accademia, l’avvocato Benedetto Migliaccio, ha dichiarato: «Luigi Pio esortava Filangieri a scrivere “di buon inchiostro” perché doveva “rendersi utile a una intiera nazione”, gli Stati Uniti d’America. I semi di libertà piantati dal filosofo sono germogliati anche in altre terre ed in diverse epoche. L’Accademia Filangieri e la città di Vico Equense, che ospita le spoglie mortali del filosofo, sono onorate di partecipare a tale manifestazione e disponibili a promuovere futuri incontri volti perpetuare il messaggio di pace, istruzione diffusa, giustizia sociale e felicità pubblica, che Filangieri ha inviato dai nostri territori al mondo intero».
Sulla mostra si è espresso il dottor Raffaele Sabato, giudice presso la Corte europea dei diritti dell’uomo e membro della commissione del premio Filangieri: «Riunire le lettere di Filangieri e Franklin significa realizzare oggi quell'incontro che i due grandi illuministi avrebbero desiderato oltre due secoli fa. Significa mostrare al mondo il profondo parallelismo tra le loro culture dei diritti fondamentali. Significa dare un segnale di rifiuto della logica dell'aggressione e di sostegno al benessere di tutte le nazioni».
Nella medesima direzione la dichiarazione dell’avvocato Riccardo Imperiali di Francavilla, rappresentante degli eredi Filangieri presso l’omonimo museo civico e componente della commissione del premio Filangieri: «Il filosofo, da cui mi onoro di discendere, già alla fine del ’700 aveva compreso che i confini tracciati dagli uomini sono “argini crudeli”, che le “distinzioni assurde di nazione con nazione” non sono altro che “funesti avanzi degli antichi pregiudizi della barbarie”. Riunire in una mostra le lettere di Filangieri con quelle di Franklin significa rendere omaggio agli ideali di pace e tolleranza di due grandi illuministi, in un mondo che ora più che mai ha bisogno di Lumi».
Per approfondimenti
https://www.ilmattino.it/napoli/cultura/corrispondenza_filangieri_f...
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