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Campania, l'oncologo Giordano: “Si continua a negare l'aumento di tumori. Isolare i politici e tecnici consenzienti”

Lunedì 19 Novembre 2012

"Non potevo certo stare a guardare il più grande disastro ambientale che da decenni sta avvelenando la mia terra, la Campania". E' l'oncologo Antonio Giordano,di origine napoletana e statunitense di adozione, direttore dello Sbarro Institute di Philadelphia, presidente della Human Health Foundation e professore di Anatomia patologica presso il dipartimento di Patologia umana ed oncologia dell'Università degli Studi di Siena, a raccontare ad una folta platea, il perché del suo attivismo nell'ambito della denuncia dei fattori ambientali sulle cause di molti decessi per malattie tumorali.

L'incontro organizzato presso l'aula consiliare di Tramonti, dal Comune e dall'associazione Acarbio, ha posto l'accento sui diversi fattori che incidono sulla salute dell'uomo in un territorio come la Campania. E l'occasione è stata la presentazione del libro denuncia “Campania, terra di veleni” scritto insieme al virologo Giulio Tarro.

Il primo dato che colpisce: chi vive in Campania rischia di sviluppare malattie tumorali rispetto ad altri territori italiani con un 65% in più di possibilità. E in Costiera amalfitana ci sono recenti casi di mesoteliomi, e molti casi di malati di tumore al polmone e al seno che destano preoccupazione. Ma i dati sono ancora disgregati per poter fare un'analisi completa: il Registro Tumori non è ancora collegato con i dati dei medici di base. E così viaggiano due “registri” diversi: quello a livello provinciale e il registro Rencam (basato sulle cause dei decessi).

In Costiera amalfitana gli studi sull'incidenza delle patologie tumorali nella popolazione sono appena agli inizi, se si considera che sono fermi al 2007.

Finora si é pensato che i residenti di questo territorio, grazie anche ai vincoli e alla politiche di conservazione ambientale vivessero in una sorta di isola felice. Tuttavia, adesso quasi in ogni gruppo familiare si registra almeno un parente che lotta contro il cancro.

C'é un fattore scatenante? Sono possibili politiche di prevenzione? O il dato statistico é legato sia all'innalzamento dell'etá media che al progresso negli strumenti di diagnosi?

 

“Non vi potete difendere se voi non conoscete la veritàha denunciato l'oncologo Giordano - Ho portato a livello internazionale, gettando purtroppo un po' di negatività sulla nostra regione, quello che sta succedendo sotto gli occhi di tutti.  Lo sversamento dei rifiuti tossici dal nord arrivano al sud, ma si continua a negare l'aumento dei tumori in questa area. Mi dicono che faccio allarmismo, allora dovrebbero denunciarmi. Ora ci deve essere una mobilitazione generale – ha ribadito più volte lo studioso di fama internazionale - e cercare di isolare quei politici e tecnici che consenzienti continuano a fare una cattiva politica. Il sud è diventata la pattumiera dell'Italia. La prevenzione e la bonifica sono importanti. In Campania abbiamo il 65% in più di sviluppare malattie tumorali rispetto ad altri territori italiani. Ora chi ha avvelenato per anni i terreni, vuole fare la bonifica. Intanto si sono spesi ben 250 milioni di euro che avrebbero dovuto servire per avvertire la popolazione dei rischi e per fare prevenzione. Il sindaco di Tramonti si è preso un impegno: e cioè fare prevenzione attiva tra la popolazione. E' tra i pochi politici ad averlo fatto”.

 

IL SINDACO DI TRAMONTI

Il sindaco, Antonio Giordano: “Organizzeremo altre giornate di studio per la prevenzione, diagnosi e terapia di frequenti malattie tumorali. Intendo così portare a conoscenza di tutti le patologie tumorali, in particolare della mammella, dell'apparato genitale femminile, dell'apparato digerente, del fegato, del sistema emopoietico (leucemi, linfomi) del polmone, della prostata attraverso incontro con esperti. E il professore Giordano sarà il nostre testimonial in questo percorso che spero venga accolto da tutta la Costiera”.

 

L'ETA' PRE-SCREENING E' SBAGLIATA

E' lodevole questo impegno che il sindaco ha preso dinanzi a tutti – ha dichiarato l'oncologo - bisogna entrare anche nelle scuole, educare i bambini al rispetto dell'ambiente. Dobbiamo evitare che i nostri territori vengano utilizzati come pattumiere. L'ultimo dato uscito da alcuni giorni, ed è una nostra vittoria scientifica, è che abbiamo capito che si è abbassata l'età dello sviluppo dei tumori alla mammella che è ora al di sotto dei 30 anni. E questo è stato possibile scoprirlo grazie ad un una tecnologia che abbiamo sviluppato nel campo del monitoraggio. Ma l'età pre-screening è sbagliata perché va abbassata dagli attuali 45 anni. E questo dato comporta enormi danni anche economici: perchè ci si cura quando ormai il male ha già aggredito. Come mai i responsabili del Registro Tumori (assenti durante l'incontro, ndr) non vanno dai medici di base a prendersi i dati? - altro quesito che lo scienziato ha posto durante l'incontro – E' questo un sistema dove esistono degli interessi di un certo gruppo di persone che non vogliono la divulgazione dei dati. La prima cosa da fare è oltre la bonifica dei territori e anche la bonifica degli uomini.  La nostra forza è che abbiamo pubblicato i dati. Incoraggio tutti voi a pubblicare tutto ciò che vedete di anomalo. Il cambiamento deve partire da voi”.

 

LA POSIZIONE DELL'ASL

“I dati sulla mortalità in Costiera amalfitana sono un po' datati, dal 2002 al 2007 - afferma Antonio Cavaliere dell'Asl della Costiera amalfitana - il registro Rencam si basa sulle schede di decessi, è come un'istantanea : abbiamo però dei dati parziali, perché non sappiamo quanti malati di tumore sono in corso.  Dobbiamo sapere quale impatto ha l'ambiente sulla nostra salute. Cosa dicono i dati che abbiamo? In Costiera amalfitana abbiamo una minore prevalenza dei tumori rispetto alle altre aree, questo sì, ma non deve farci stare sereni. Per il sesso maschile: il più frequente è il tumore al polmone, nelle donne la mammella. Ma un dato che emerge è anche il tumore gastrointestinale. C'è da chiedersi cosa mangiamo, quale è il nostro stile di vita. Sono stati fatti dei prelievi su ciò che veniva fuori dai camini. Ed è emerso che c'è enorme sostanza di PCB policromo benzene, e questo perché si bruciano le bottiglie di plastica. Molte persone irrorano senza mascherine. Ci sono responsabilità anche nostre, non solo di quelli che sversano sostanze tossiche. Ci sono ad esempio casi di mielodisplasie : depauperamento del midollo osseo dovuti a fitofarmaci utilizzati in anni passati. Un altro dato che emerge sopratutto a Tramonti, Ravello, parte di Scala e Minori: avendo un terreno vulcanico, c'è molto radon (gas radioattivo, ndr). Questo fattore bisogna saperlo anche per cercare di costruire in modo diverso. Poi si registrano casi di abbandono di amianto lungo la strada per il Valico di Chiunzi. E in più c'è l'uso dei pesticidi e di qualche discarica abusiva”.

 

LA DENUNCIA DEL MEDICO DI BASE

Presente all'incontro anche Maurizio Cerri, medico di base: "Nessuno pensa di chiederci i dati: eppure sono nei nostri computer – denuncia il medico - il report della nostra attività prescrittiva la dobbiamo fare ogni giorno al Ministero della Finanza. Ti dicono solo di diminuire la spesa. Quando io con sgomento noto in sei mesi due casi di mesotelioma, a chi lo vado a dire?  Mi riesce difficile capire quali sono le fonti di inquinamento. I medici di base sono lasciati soli. Molti malati fuggono dalla Campania e in molti casi non sai più nulla. Si potrebbe attivare sul territorio degli ambulatori per alleviare un po' i viaggi di molte pazienti che si sottopongono a terapie. Non possiamo trascurare la prevenzione. Si ha l'impressione che si procede a caso, con spreco enorme di risorse perché quando un nostro paziente va fuori, è una risorsa che si sottrae al territorio. I pazienti sono sempre più spaventati da quello che devono affrontare. Ci vuole un maggiore impegno delle istruzioni e devono avere più rispetto verso il nostro lavoro. Il nostro interlocutore non è più il Ministero della Salute ma quello della Finanza”.

 

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