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Le case farmaceutiche, dopo anni trascorsi nel tentativo di trovare in natura composti con qualità terapeutiche, stanno ora sperimentando un nuovo metodo completamente virtuale.

Un articolo del Wall Street Journal dà spazio a una nuova strategia nella ricerca di medicinali, resa possibile dai grandi passi avanti fatti dalle “computational analysis” sviluppate negli ultimi anni.
Attraverso l’aiuto di tecnologie avanzatissime capaci di analizzare un target specifico per un farmaco, i ricercatori sono oggi in grado di manipolare le molecole in modo da creare sui propri computer composti “ad hoc” capaci di attaccare le proteine alterate che inducono la malattia.
“Attraverso questo innovativo sistema le case farmaceutiche hanno la possibilità di scoprire trattamenti che altrimenti avrebbero comportato ingenti investimenti e molto tempo, senza la garanzia di arrivare agli stessi risultati”, ha commentato Magid Abou-Gharbia, direttore del Moulder Center for Drug Discovery Research della Temple University di Phliladelphia.

Il farmaco più importante nato attraverso questa nuova tecnica è sicuramente lo
 Xalkori (Crizotinib), prodotto dalla Pfizer, che ha già mostrato le proprie qualità anti-tumorali nel trattamento del carcinoma del polmone non a piccole cellule, legandosi a proteine quali ALK, di cui ne blocca l’attività tumorale.

 

 

 

 

fonte foto: crizotinibforlungcancer.info

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