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Sabato 2 Aprile 2011 si svolgerà a Napoli presso l'Auditorium LS N.Copernico un meeting organizzato dall'omonimo istituto con la supervisione della professoressa Sabina Maraffi dal titolo Incontri con la Scienza.  L'incontro vedrà protagonista il professor Antonio Giordano, direttore e fondatore della Sbarro Health Research Organization di Philadelphia, PA, USA, Ordinario di Anatomia e Istologia Patologica presso l'Università di Siena, nonchè Presidente del comitato scientifico della Human Health Foundation Onlus di Spoleto.
L'intervento del medico napoletano riguarderà: "Il linguaggio dei geni nell'insorgenza, nella progressione e nel controllo del cancro". 

La prof.ssa Maraffi ha rilasciato un'intervista spiegando nel dettaglio il significato di questo evento.

Com'è nata l'idea degli Incontri con la scienza?
In realtà da alcune domande dei miei allievi, che sono sempre più interessati alle frontiere della conoscenza che non alla conoscenza stessa! Volevo dare loro la possibilità di ascoltare la viva voce dei ricercatori, di percepire la loro passione e la loro fede nella conoscenza. Poi ne ho parlato a mio marito, un appassionato ingegnere genialoide che affronta tutto sempre con grande entusiasmo, e che era stato compagno di classe di Antonio Giordano. E' bastato chiedere e non lo ringrazierò mai abbastanza per questo.  

 
Il prof.Antonio Giordano è protagonista del primo dei due incontri previsti.  Qual è la sua opinione del medico napoletano e, a suo parere, cosa potrebbe principalmente condividere della sua esperienza professionale in questo incontro? 
Ovviamente è indubbio l'interesse mio, dei miei colleghi e degli allievi per il tema del seminario, ma sono sicura che ciò che avrà maggiore effetto sarà il coinvolgimento con il quale presenterà il suo seminario, coinvolgimento che ho percepito dagli scambi  che finora abbiamo avuto via mail. Quando mio marito mi ha riferito che Antonio Giordano era disponibile a venire a tenere una lezione agli allievi del mio liceo, io gli ho scritto alcune righe di ringraziamento, con un piccolo sfogo sulla situazione della cultura scientifica oggi in Italia. E' stato un grande piacere constatare che lui era perfettamente in sintonia con le mie valutazioni. La sua immediata disponibilità e la semplicità con la quale ci siamo rapportati mi ha fatto capire molto.

Giovani e scienza: spesso si dice che in Italia sono sempre meno gli studenti che si iscrivono ad università con materie scientifiche.  Condivide  questa analisi? E secondo lei potrebbe rappresentare un'opportunità di carriera importante?
Non credo che il problema sia il numero di iscrizioni alle facoltà scientifiche. Anzi, la maggior parte richiede anche un accesso a numero chiuso, il che vuol dire che i numeri ci sono ancora. Il problema vero è un altro: all'Università accedono giovani sempre più impreparati (e sottolineo: non stupidi o disinteressati, ma impreparati), e parlando con molti docenti universitari si percepisce un serio avvilimento: competenze scientifiche prima scontate alle scuole medie ora sono un sogno anche all'esame di stato. Ciò dipende dal fatto che nella cultura italiana affermare che "non si sa niente di italiano" o che non si sa scrivere sarebbe vergognoso per tutti... ma nessuno ha vergogna a dire che non capisce niente di matematica. Nella scuola italiana, anche nei licei scientifici, le materie scientifiche sono oggetto di minore rigore, è considerato fisiologico, e di conseguenza all'università arrivano allievi impreparati, che abbandonano quando scoprono di non essere all'altezza o che rinunciano in partenza!
Invece secondo me le opportunità di carriera in ambito scientifico sono senz'altro maggiori, anche considerando gli obiettivi Europei, quali la rivalutazione delle competenze e dei traguardi scientifici (si veda obiettivi, ad es., di Lisbona 2000). 

Infine, ci dica cosa si aspetta dagli Incontri con la scienza e se progetta di ripeterli in futuro.
Non immaginavo che la mia iniziativa avrebbe avuto un riscontro così grande! Altri licei napoletani hanno chiesto di seguire il seminario con un numero rappresentativo di allievi ed ora ci ritroviamo a dover ridimensionarci per motivi di sicurezza. Quello che mi aspetto è che i nostri giovani percepiscano che ognuno di loro, con l'impegno e con il duro lavoro, ha la possibilità di farcela, così come ora uno di loro, un napoletano, allievo di un liceo napoletano, ha raggiunto risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
E, sul lungo periodo, mi aspetto che prenda lentamente il sopravvento l'idea che la formazione scientifica è essenziale e prioritaria, perché altrimenti non saremo più competitivi e i nostri giovani dovranno continuare ad esportare le loro intelligenze altrove. Per questo spero che l'esperienza degli incontri con la Scienza potrà ripetersi e sto già pensando a due "Incontri con la tecnica". Faremo sapere!

 

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