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In Campania, da almeno dieci anni, in tutto il Comparto Agroalimentare, soprattutto in quello degli allevamenti bufalini, aleggia una leggenda di malversazioni e speculazioni finanziarie, tragici abbattimenti di animali e moltiplicazioni di litri di latte, che solo la fantasia più fervida di uno scrittore consumato potrebbe arrivare ad immaginare: 100 mila bufale da latte abbattute,sono i dati acquisiti dalla Asl ad opera della Procura di Santa Maria Capua Vetere, che segue l’inchiesta e che con interesse si è soffermata su questi abbattimenti la cui motivazione resta al vaglio degli inquirenti e che desta non pochi sospetti, mettendo a rischio la più grande concentrazione di allevamenti che si trova tra Castelvolturno ,Casal di Principe, Gazzanise. Continuando nella narrazione, di contro i quantitativi di latte per la produzione di mozzarella Dop non diminuiscono nonostante l’abbattimento degli animali, a causa di pochi accertati casi di brucellosi e tbc.

l materiale raccolto basta per una serie tv cult, per un giallo o per un alto fascicolo del magistrato o per tutti e tre i generi letterari, poiché i personaggi coinvolti consentono anche una trasposizione teatrale di successo, come i migliori attori di vaglia. Non ci spingeremo oltre poiché le vicende, ahimè reali, sono all’attenzione della magistratura e noti a tutti, tanto che qualche quotidiano ha rischiato anche una ingiusta querela per aver osato sollevare il gran polverone che da sempre veniva sapientemente raccolto e nascosto sotto ampi e preziosi tappeti di alti uffici regionali. La pièce sarebbe grottesca se non ci fossero i piccoli allevatori e gli operatori tutti del settore a rimetterci, uomini, donne e famiglie intere, nonché l’onore e la qualità della nostra amata mozzarella di bufala dop, simbolo nel mondo della sapiente gastronomia campana. Le associazioni libere di gran parte degli allevatori della provincia di Caserta hanno promosso la costituzione di un Coordinamento Unitario per la Difesa del Patrimonio Bufalino e hanno indetto agitazioni.

Dopo mesi di iniziative, questi fieri allevatori hanno definito la nascita di una piattaforma unitaria e si stanno battendo per mantenere il grande patrimonio dell’allevamento bufalino e della produzione della mozzarella contro questi che, notoriamente, come riportato dalla trasmissione Report su Rai 3 del 10 gennaio scorso, operano sistematicamente imbrogli ai danni del comparto e della qualità e della salute nonché dell’ambiente importando latte e cagliate non tracciabili di derivazione estera. L’abbattimento dei capi è, come si evince da ciò che trapela dalle inchieste, sinonimo di speculazione per ottenere denaro in un valzer di abbattimenti e certificazioni e fondi europei. La magistratura farà il suo corso, ci dicono gli sceneggiatori al termine delle indagini più oscure, e i colpevoli saranno puniti e magari smascherati, fossero anche paladini e reucci. La realtà campana ci ha sempre regalato spunti talvolta, come in questo caso, assai amari, non ce ne vogliano i lettori se omettiamo nomi e dettagli, i fatti sono tristemente noti, non ce ne vogliano gli attori scelti per rappresentare una brutta farsa ai danni di tanti onesti lavoratori. La mozzarella Dop è un prodotto di eccellenza da esportare e da offrire con tranquillità ai nostri figli, fatto con latte italiano e tracciabile, e tale deve restare. La bufala della moltiplicazione dei litri di latte e l’abbattimento dei capi è un duro colpo all’immagine della nostra terra così bella e fiera anche quando viene così mal gestita e sfruttata.

Per approfondimenti

https://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/moltiplicazione_dei_litri_d...

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