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Durante  “StamiNA”, la giornata campana della manifestazione nazionale “20 regioni d’Italia unite dalla Scienza: il lungo e affascinante viaggio della ricerca sulle cellule staminali" svolto nella prima settimana di marzo all'università di Monte Sant' Angelo di Napoli, diversi interventi hanno attirato l'attenzione dei presenti.

"Particolarmente curioso l’intervento di Antonella Prisco (Igb), protagonista di un singolare esperimento, insieme a una violoncellista ha infatti messo in musica il Dna. “Se l’espressione ‘è scritto nel Dna’ è entrata nell’uso comune, spiegare al pubblico in che modo le informazioni siano codificate non è così facile. Il codice genetico è così difficile da decifrare, così diverso dai linguaggi umani, che normalmente solo gli addetti ai lavori provano a leggerlo. Così, insieme a Chiara Mallozzi, compositrice e violoncellista del Conservatorio S. Pietro a Majella, è nata l’idea di ibridare il linguaggio della natura con quello musicale”. Grazie a un particolare algoritmo che modifica il contenuto informativo del genotipo, ovvero le celebri quattro lettere che rappresentano le basi azotate che compongono l’acido desossiribonucleico (Atcg), viene tradotto in note musicali. Quattro musicisti, un violino, una viola, un fagotto e un violoncello rispondono alle sequenze genetiche rimandando la loro interpretazione del Dna".
  Articolo intero: Il Denaro


Da ricercatori alle note di un pentagramma attraverso il Dna dunque.  Tuttavia il percorso inverso, con artisti ispirati dalla scienza, è stato anche possibile.
Già nel 2006, durante il Compa, meeting nazionale annuale dedicato al mondo delle imprese a Bologna,  l'artista Lello Esposito concesse l’utilizzo di alcune sue opere, tra cui un grosso uovo in alluminio, simbolo del ciclo della vita e grandi lettere a formare la scritta ACGT.  Lo stesso scultore  spiegò come nacque l'idea: “Il prof. Antonio Giordano  mi raccontava di come la sequenza di base del nostro DNA, del nostro codice genetico, è identificabile attraverso le lettere in fila ACGT (le unità di base Adenina,Citosina, Guanina e Timina).  Per me – prosegue Esposito -  è stata come una scintilla, poiché  avevo deciso di lavorare a un progetto di rappresentazione artistica della mia carriera attraverso il codice alfanumerico (A-Z e 0-9).  All’Istituto del prof. Giordano fanno ricerca genetica per scoprire i segreti nel nostro codice; io, nel mio settore, cerco sempre di più la mia identità di origine come artista napoletano, italiano e del mondo”.

 

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