Tra il 25 luglio e il 5 agosto 2011, si terrà a Brindisi la Summer School: Statistics and Epidemiology for Clinical Trials, un progetto finalizzato alla creazione di corsi intensivi sulla “public health”, di utilità sia per i clinici che per i ricercatori. Una pratica, questa, molto popolare negli Stati Uniti (Harvard, Yale, UCLA ecc.) e necessaria, nel caso specifico, per far acquisire competenze epidemiologiche e statistiche in maniera molto pratica, per un uso quotidiano che sia funzionale all’analisi di dati clinici e alla scrittura di articoli scientifici.
L’iniziativa è promossa dal Dipartimento di Medicina Interna dell’Università di Firenze, dall’ISBEM (Istituto Scientifico Biomedico Euro Mediterraneo) e da ORTOMED (Società Italiana di Ortopedia e Medicina). Il corso vuole proporsi come un percorso intensivo teorico-pratico in cui apprendere i fondamenti della biostatistica e del metodo epidemiologico, ma al contempo rappresenta una tappa di un percorso articolato nell’arco di un biennio, in cui saranno approfonditi ulteriori argomenti d’interesse per medici, biologi, ricercatori e professionisti dell’area sanitaria interessati ad acquisire competenze nell’analisi dei dati, il disegno di protocolli di ricerca o la conduzione di studi clinici. Direttore del corso è Prisco Piscitelli, epidemiologo e ricercatore presso il Dipartimento di Medicina Interna dell’Università di Firenze, già in passato coordinatore di uno studio di settore sull’aumento dei casi di infarto fra giovani e donne in Italia attraverso la Human Health Foundation Onlus, che spiega così le finalità principali del corso, aggiungendo i motivi che rendono l’epidemiologia una scienza così importante:
“L'epidemiologia è una scienza emergente in questo particolare momento storico perchè è la disciplina che ci guida in una corretta descrizione dei fenomeni che desideriamo osservare e studiare: siano essi sociali, economici o sanitari. Senza una rigorosa applicazione del metodo epidemiologico in modo corretto non è possibile arrivare a nessuna conclusione circa, ad esempio, le emergenze sanitarie che stanno colpendo il nostro Paese in ambito oncologico (il rapporto 2010 dell'associazione italiana registri tumori ci informa che il 50% degli italiani avrà un tumore nel corso della propria vita) o nel crescente segmento delle malattie cronico-degenerative (si pensi alle fratture di femore degli anziani, che hanno oggi in Italia un impatto pari a quello degli infarti)”.
Il tutto è finalizzato alla pubblicazione di articoli scientifici e quindi a fare in modo che il lavoro clinico di ogni giorno dei medici negli ospedali e nei distretti sanitari non vada perduto e non termini con l'uscita del paziente dalla stanza.
“E' giusto - sottolinea il ricercatore - che anche anni o decenni dopo l'università il medico continui a interrogarsi sul perchè accadono determinati eventi morbosi, cosa li determinano ed in ultima analisi come è possibile curarli in modo efficace, ma anche in che modo impedire che si verifichino cioè prevenirli”.
"Il corso - prosegue Piscitelli - "servirà anche ad aumentare le potenzialità di impatto della ricerca italiana in ambito scientifico internazionale, cosa per la quale molti di noi sono in prima linea con l'intero gruppo del Professor Antonio Giordano", direttore dello Sbarro Health Research Organization di Philadelphia, USA, ma anche impegnato a valorizzare in Italia realtà scientifiche quali la Human Health Foundation Onlus di Spoleto.
Tra le conoscenze importanti trasmesse a chi frequenterà il corso, c’è il cosiddetto software STATA, un programma che consente di analizzare una serie di dati in maniera molto duttile, pemettendo di verificare la significatività statistica di alcune associazioni oggetto delle indagini scientifiche (se cioè alcuni eventi negativi per la salute si associano a determinati fattori di rischio, ad esempio).
"Si tratta – conclude Piscitelli - di uno strumento il cui utilizzo viene proposto a clinici e ricercatori perchè in maniera semplice e rapida possano qualificare la loro attività quotidiana attraverso la raccolta dei dati dei loro pazienti e la possibiltà di testare ipotesi e associazioni in ambito medico.
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