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The complex crosstalk between obesity, breast cancer / Obesità e Cancro della Mammella

A new study published in the Journal of Cell Physiology describes how inflammation that characterizes fatty tissue is one of the main microenvironment actors responsible for promoting cancer. The authors also describe the involvement of steroid hormones and others factors produced by adipose tissue in breast cancer development.

The study, "Multifaceted breast cancer: the molecular connection with obesity," appeared in the July 1, 2016 edition of the international, per-reviewed journal focused on cancer-related issues. The authors belong to a multidisciplinary Italian-American-Tunisian team with a long and productive history of collaboration with Prof. Antonio Giordano, Director of the Sbarro Institute for Cancer Research, Temple University of Philadelphia, Pennsylvania, USA.

A novel approach was developed to analyze cell culture systems by professor Pietro Formisano from the University of Naples "Federico II" (NA, Italy), in order to study interactions between adipose tissue and tumors, and the molecular mechanism of insulin action. The contribution of professor Angelina Di Carlo, University of Rome "La Sapienza" (Rome, Italy), was to underline the role of matrix metalloproteinases in obesity-related mechanisms of breast carcinogenesis. The work by Professor Soumaya Kouidhi, of Manouba Thabet University (Aryanah,Tunisia), suggests that the small circulating RNA could be important in the diagnosis and prognosis of breast cancer. Finally, professor Marina Di Domenico from the Second University of Naples (Italy) and PI of IRCCS "La salute della donna" of "Malzoni Clinic " (AV, Italy), describes the "non genomic" actions of estrogen receptors in relation to breast cancer, with particular reference to the main roles of p85 / PI3K, in differentiation and cell migration.

This publication, resulting from an excellent exchange of worldwide knowledge, represents an important contribution in the studies of molecular mechanisms regulating breast cancer pathogenesis.

See also

https://www.sciencedaily.com/releases/2016/07/160713103143.htm

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Il professore Antonio Giordano che dirige lo Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine e direttore del Center for Biotechnology nel College of Science and Technology di Philadelphia e professore ordinario dell’Università di Siena, in collaborazione con la professoressa Marina Di Domenico della Seconda Università di Napoli e responsabile scientifico dell’IRCCS “La salute della donna” della clinica Malzoni di Avellino,  hanno pubblicato un lavoro sulla rivista internazionale“Journal of Cellular Physiology” dal titolo: “Multifaceted breast cancer: the molecular connection with obesity”. Il lavoro scientifico descrive: a) come lo stato infiammatorio, caratteristico del tessuto adiposo possa essere uno dei cofattori responsabili del microambiente che promuove la trasformazione neoplastica; b) come gli ormoni steroidei -essenziali per lo sviluppo, crescita e differenziazione cellulare- insieme con molti altri fattori prodotti dal tessuto adiposo, possano essere coinvolti nello sviluppo del carcinoma mammario. Interessante l’approccio,fornito dal professore Pietro Formisano dell’Università “Federico II” di Napoli,inerente ai sistemi di colture cellulari per lo studio delle interazioni tra tessuto adiposo e tessuto tumorale ed il meccanismo d’azione molecolare dell’insulina. La professoressa Angelina Di Carlo dell’Università di Roma“La Sapienza”, ha trattato le metalloproteinasi: enzimi determinanti nel definire la connessione tra obesità e progressione tumorale.L’apporto scientifico della professoressa Kouidhi Soumaya della Manouba University di Tunisi, suggerisce che i miRNA circolanti potrebbero essere importanti marcatori diagnostici e prognostici. Infine,vengono riportati gli studi condotti dalla professoressa Marina Di Domenico riguardanti le azioni “non genomiche”dei recettori per gli estrogeni in relazione al cancro mammario,con particolare riferimento al ruolo di p85/PI3K, nella differenziazione e migrazione cellulare. Questo lavoro è il risultato di un ampio scambio di competenze e rappresenta un valido contributo nella conoscenza dei meccanismi molecolari coinvolti nella patogenesi del carcinoma mammario.

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