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Di Alessandro Bovicelli,

Ricercatore Universita’ di Bologna

 

E’ storica la decisione di un giudice di Salerno che ha concesso ad una coppia fertile, per la prima volta, di poter accedere alla diagnosi
preimpianto ed alle tecniche di fecondazione assistita. La coppia e’  portatrice
sana di una grave malattia ereditaria, L’Atrofia Muscolare spinale di
tipo I ,che rappresenta la piu’ frequente causa genetica di morte dei
bambini durante il primo anno di vita. La coppia, fino ad oggi, non
aveva potuto accedere alle tecniche di procreazione assistita a causa
dei veti posti della legge 40. Il giudice supera questi impedimenti
sostenendo che solo la fecondazione assistita , attraverso la diagnosi
preimpianto, consente di scongiurare il rischio di far nascere figli
affetti da malattie incompatibili con la vita a causa di patologie che
si trasmettono geneticamente. La coppia vede ora la luce dopo tre
aborti a causa di questa malattia.  Hanno avuto un solo
bambino sano nel 2005. I cattolici si sono subiti schierati contro
questa decisione che rappresenterebbe un grande passo verso
l’eugenetica. Personalmente , come ginecologo cattolico, la ritengo
invece una decisione flessibile e dotata di grande umanita’.

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